sabato 24 dicembre 2011

Arietty - Il mondo segreto sotto il pavimento

Dal vecchio "Shalott's Tower", pubblicato nel novembre 2011




Il sorriso della mia metà assomiglia - a volte - a quello di Totoro. Non so se per lui sia un complimento quando glielo faccio notare, ma in un certo senso per me lo è. Motivo? Temo di essere, sotto sotto, una bambina mai cresciuta, che si emoziona per cose che molto probabilmente altri non vedono. Cose che in un certo senso non esistono, ma sono più vere di tante altre, se sono capaci di suscitare in me emozioni così forti. Per esempio, i film di animazione dello Studio Ghibli. Ormai non posso più dire che siano solo i film di Miyazaki, dal momento che l'ultimo comparso nelle sale - Arietty - non è diretto da lui. Ciononostante, averlo visto mi ha riportata indietro di qualche tempo, esattamente a quando ho visto "Il mio vicino Totoro". Un film molto azzeccato anche per noi adulti, nonostante fosse chiaramente rivolto soprattutto ai più piccoli (da qui il mio collegamento e il mio incipit di oggi). Probabilmente Arietty non è eccessivamente sbalorditivo dal punto di vista scenico, decisamente non come Il castello errante di Howl, né fa salire l'adrenalina come le acrobazie aeree di Porco Rosso (a tutt'oggi il mio preferito, comunque), né i suoi personaggi fanno sorridere come il goffo papà di Ponyo. Arietty è un film che prende chiaramente spunto dalle precedenti produzioni Ghibli, ma senza diventarne una copia sterile. E' poetico senza essere appiccicoso; divertente senza essere fatuo; emblematico senza alcuna pesantezza. Forse - ma si tratta di un'opinione personale, limitata alla visione del film - c'è qualcosa che manca nel finale... una rivelazione che avrebbe potuto esser fatta, lasciandoci pienamente soddisfatti, ma alla fine è ugualmente bello poterselo immaginare da soli. Unica nota - diciamo così - poco appagante è stata la colonna sonora: il tocco del maestro Hisaishi manca e, per chi lo conosce, si sente. Tuttavia, il rapporto Hisaishi-Miyazaki è un sodalizio tutto loro ed è giusto che alla Ghibli abbiano deciso così. Senza entrare nei dettagli della trama, posso consigliare a chi non l'avesse ancora fatto di andare a vederlo: non ve ne pentirete.

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