venerdì 12 ottobre 2012

Il Canto della schiera di Igor

Per chi non lo sapesse, la storia della letteratura russa è davvero una fonte di piacevoli sorprese. Una di queste è il Canto della schiera di Igor (Igor è Igor Sviatoslavič n.d.A.), di autore anonimo, il cui manoscritto venne composto in epoca medievale e conservato per secoli in un monastero. Alla fine del XVIII secolo venne acquistato da un ignaro da Aleksej Musin-Puškin (parente del più celebre poeta) che ebbe cura di trascriverlo. Il manoscritto originale andò perduto nell'incendio di Mosca, all'epoca dell'invasione napoleonica, tanto che per lungo tempo gli studiosi furono incerti sulla sua autenticità; pensavano infatti che fosse un caso analogo ai Canti di Ossian, un celebre falso letterario. Ebbene, dopo lunghi studi effettuati sulle trascrizioni, si è giunti infine a considerarlo un manoscritto autentico. 
La trama narra delle gesta del principe Igor, figlio di Sviatoslav, e della sua schiera militare, che guidò in battaglia contro i propri nemici, rimanendo sconfitto.
Di particolare nota è il canto della moglie di Igor, Jaroslavna, che in pieno periodo di evangelizzazione del territorio russo, ancora si rivolge alle forze della natura per il proprio consorte, affinché possa tornare salvo dalla prigionia (cosa che accade).
Visto che mi piacciono questi risvolti pagani, ho provato a immaginare la scena e a metterla su carta. Non ho la presunzione di esserci riuscita, ma sono abbastanza soddisfatta.

Jaroslavna invoca le forze della natura - matita

Jaroslavna - versione a colori

Nuvole antropomorfe - particolare


Nuvole antropomorfe (parte 2)


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